Cobitidae
Informazioni e notizie sulla tassonomia e sulle specie comprese nella famiglia
Pangio malayana, in primo piano un Pangio myersi - Foto © Mark Macdonald (Loaches.com)
I membri della famiglia Cobitidae, spesso definiti "veri" loach, sono ampiamente distribuiti in gran parte dell'Eurasia, con il subcontinente indiano, l'Asia sudorientale e la Cina che rappresentano centri particolari di diversità di specie.
Le analisi filogenetiche di Tang et al. (2006), Šlechtová et al. (2007) e Šlechtová et al. (2008) hanno rivelato che il gruppo costituisce un lignaggio genetico separato dalla famiglia dei Botiidae (ile due famiglie in passato erano raggruppate insieme nella famiglia Cobitidae come due sottofamiglie, Cobitinae e Botiinae).
Negli studi più recenti il genere Lepidocephalichthys non è stato più considerato come strettamente correlato ai generi Pangio, Lepidocephalus o Kottelatlimia come si ipotizzava in precedenza, ma sfortunatamente gli autori non hanno proposto una teoria alternativa.
Tutti i cobitidi possiedono acuminate spine suboculari mobili, normalmente nascoste all'interno di una piega della pelle, ma che vengono erette quando un individuo è stressato, per es. se rimosso dall'acqua. E' necessario quindi fare attenzione in quanto possono impigliarsi nei retini d'acquario e le specie più grandi possono anche ferire la pelle umana.
- Dominio: Eukaryota
- Regno: Animalia
- Sottoregno: Eumetazoa
- Phylum: Chordata
- Sottophylum: Vertebrata
- Infraphylum: Gnathostomata
- Superclasse: Osteichthyes
- Classe: Actinopterygii
- Sottoclasse: Neopterygii
- Infraclasse: Teleostei
- Superordine: Ostariophysi
- Ordine: Cypriniformes
- Famiglia: Cobitidae
Per le caratteristiche dei diversi generi vi rimando alle descrizioni particolareggiate dell'Atlante di Aquarium, Ed. Primaris, per quanto riguarda notizie generali sui cobitidi, mi limiterò a dire che si nutrono prevalentemente di larve di insetti e piccoli vermi, hanno tutti i barbigli davanti alla bocca, per cercare cibo sul fondo, ed in genere la riproduzione in acquario è rara e soprattutto casuale. Nonostante si parli di successi nella riproduzione dopo la somministrazione di ormoni, solo ultimamente questo sistema è diventato un sistema di riproduzione a livello commerciale, fino a poco tempo fa la quasi totalità degli esemplari in vendita viene catturata in natura, ora dovrebbe essere più facile trovarli d'allevamento.
La forma del corpo, sia pur molto differente tra i vari generi è comunque adattata ad una vita condotta sul fondo.
Virtualmente tutte le specie possono essere allevate in acquario di comunità: anche gli esemplari più territoriali rivolgono le loro "attenzioni" ai conspecifici e difficilmente agli altri coinquilini, a meno che non vengano abbinati a specie non adatte; comunque bisogna tener conto che la loro turbolenza e vivacità può comunque stressare compagni di vasca più tranquilli (e lo stress porta malattie), che alcune specie possono raggiungere dimensioni notevoli da adulte, e che altre prediligono acque più fresche della norma.
Generi compresi nella Famiglia
Informazioni e notizie sulla tassonomia e sulle specie del genere Misgurnus, i cobiti del tempo
Informazioni e notizie sulla tassonomia e sulle specie appartenenti al genere Pangio, i serpentelli spinosi
L'area di distribuzione comprende Europa, Asia e le regioni orientali e settentrionali dell'Africa.
La loro dieta è generalmente onnivora, in qualche caso prettamente carnivora. In genere l'alimentazione è costutita da larve di insetti e piccoli vermi, come i tubifex. Sui barbigli sono presenti delle papille gustative, che li aiutano nella ricerca del cibo. In acquario alcune specie accettano i mangimi segghi ed integrazioni con mangimi vegetali.
Per quanto riguarda il dimorfismo sessuale, sono estremamente poche le specie di cui si può individuare il sesso.
Il comportamento riproduttivo non è ancora stato studiato in molti dettagli, alcuni generi depongono in caverne (come gli Acantopsis), altri rilasciano le uova tra le piante (come i Cobitis), per altri, come i Botia, non ci sono notizie precise; quello che accomuna questi generi della famiglia Cobitidae è che la riproduzione in acquario avviene in modo incidentale, e che in natura sembrano avere un ruolo decisivo le variazioni stagionali (in particolar modo la stagione delle piogge).
Specie appartenenti alla Famiglia
Una specie non molto diffusa in commercio, che ama le acque correnti e rimanere sepolta nella sabbia
E' una specie particolarmente resistente ed adattabile, diffusa in tutto il mondo, ma che diventa troppo grande per la maggior parte dei comuni acquari domestici.
E' uno dei Pangio commercializzati sotto il nome generico di 'cobitidi anguilla' o 'pesci anguilla', anche se generalmente sono disponibile mescolati con spedizioni di altri pesci. Le popolazioni selvatiche tendono a mostrare delle variazioni nel disegno della livrea.
Questa specie è uno tra i 'serpentelli d'acqua dolce' più piccoli, raggiunge appena i 4 cm di lunghezza, e si trova raramente in commercio, il più delle volte si trova mescolato casualmente tra le spedizioni di congeneri simili di aspetto.
Pangio doriae è uno dei Pangio commercializzato sotto il nome generico di 'cobitide anguilla' o 'pesce anguilla', anche se generalmente è disponibile come cattura accessoria tra spedizioni di altri pesci. Alcuni autori hanno ipotizzato che possa essere sinonimo di Pangio anguillaris.
Sembra ormai quasi assodato che tutte le biscette o serpentelli d'acqua dolce commercializzati come Pangio kuhlii, siano invece un'altra specie, probabilmente Pangio semicincta, in quanto la specie Pangio kuhlii in natura vive praticamente solo nell'isola di Giava, dove non ci sono punti di raccolta commerciali che li esportino ai fini acquariofili.
Questa specie si trova spesso in commercio ma infilata senza volerlo nelle spedizioni di congeneri simili di aspetto, da quali si può distinguere solo con un'attenta osservazione.
Questa specie è regolarmente in commercio ed è conosciuta anche come 'Myer’s loach'. Negli ultimi anni si sono rese disponibili forme albine e leucistiche, anche se non è chiaro se esistono anche in natura o meno. E' incluso nel gruppo di Pangio kuhlii di specie strettamente correlate all'interno del genere.
Tra i Pangio più disponibili in commercio nell'hobby acquariofilo, e commercializzato come 'Java loach', 'cinnamon loach' e 'chocolate kuhli loach'. E' incluso nel complesso Pangio kuhlii-oblonga, gruppo di specie strettamente correlate nel genere.
E' una tra le tante specie di Pangio che viene esportata solo occasionalmente, spesso involontariamente tra le spedizioni di specie congeneri e simili.
E' una tra le specie erroneamente identificate più frequentemente, essendo quasi sempre commercializzata come Pangio kuhlii. Il rapporto tra le due specie comunque è stato ed è tutt'ora molto confuso.
Questa specie è esportata solo occasionalmente, spesso involontariamente tra le spedizioni di specie congeneri. E' inclusa nel complesso di Pangio shelfordii, gruppo di specie strettamente correlate nel genere.
Ci sono esemplari di Pangio che non sono classificabili tra le specie conosciute, ma non hanno nemmeno una descrizione scientifica, spesso sono chiamati genericamente 'kuhlii'
- Quick guide to loaches
- una guida sintetica ma precisa su quello che bisogna sapere per allevare i botia in acquario
- Books Featuring Loaches
- a questo link di Loaches Online la recensione di libri in inglese e tedesco sui Botia e sui Cobitidi
- Fish Identification: Find Species
- la pagina di Fishbase.org con tute le specie della famiglia dei Cobitidi con foto, molto utili per una identificazione immediata
- Family Cobitidae - Loaches
- scheda sulla famiglia dei Cobitidi su Fishbase.org
- Dwarf chain loach reclassified: a summary of recent changes in loach taxonomy
- articolo su Seriouslyfish sui cambiamenti nelle famiglie Cobitidae e Botiidae
Esperienze di allevamento e riproduzione di questo simpatico serpentello, con descrizione delle altre specie di Pangio, per meglio distinguerli quando si comprano: anche se molto simili e difficilmente distinguibili, non tutti hanno le stesse esigenze, in primis per la temperatura - traduzione in italiano di un articolo di Alfred D. Castro
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